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"Potrei dirvi qualcosa di buono tra due giorni": Trump accenna a progressi nei colloqui sul nucleare iraniano

"Potrei dirvi qualcosa di buono tra due giorni": Trump accenna a progressi nei colloqui sul nucleare iraniano
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Il Presidente Trump ha accennato a potenziali progressi nei colloqui nucleari tra Stati Uniti e Iran, suggerendo un possibile annuncio entro due giorni. I colloqui, mediati dall'Oman e tenutisi a Roma, rappresentano il contatto di più alto livello da quando gli Stati Uniti si sono ritirati dall'accordo del 2015. Mentre Trump ha espresso ottimismo, i funzionari iraniani hanno minimizzato i progressi, sottolineando la complessità dei negoziati in vista di una riunione dell'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha indicato domenica che ci sono stati progressi con l'Iran sul programma nucleare di Teheran e ha lasciato intendere che un annuncio potrebbe arrivare "nei prossimi due giorni". "Abbiamo avuto colloqui molto, molto buoni con l'Iran. E non so se vi dirò qualcosa di buono o di cattivo nei prossimi due giorni, ma ho la sensazione che potrei dirvi qualcosa di buono", ha dichiarato Trump, citato dall'agenzia di stampa AFP, nel nord del New Jersey, dove ha trascorso gran parte del fine settimana. "Abbiamo fatto progressi concreti, progressi seri. Vediamo cosa succede, ma penso che potremmo avere buone notizie sul fronte iraniano", ha detto. L'inviato di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, e Michael Anton, direttore della pianificazione politica del Dipartimento di Stato americano, hanno rappresentato gli Stati Uniti all'ultimo quinto round di colloqui con l'Iran, tenutosi sabato e domenica presso l'ambasciata dell'Oman a Roma. I colloqui mediati dall'Oman, iniziati ad aprile, rappresentano il contatto di più alto livello tra le due parti da quando Washington ha abbandonato uno storico accordo nucleare del 2015, durante il primo mandato di Trump. Da quando è tornato in carica a gennaio, ha rilanciato la sua campagna di "massima pressione" sull'Iran, sostenendo i colloqui ma mettendo in guardia contro "azioni militari" se la diplomazia dovesse fallire. Tuttavia, Teheran vuole un nuovo accordo per allentare le sanzioni che hanno colpito duramente la sua economia.
Dopo l'ultimo round, il ministro degli Esteri iraniano e capo negoziatore Abbas Araghchi ha minimizzato i progressi, sottolineando che "i negoziati sono troppo complicati per essere risolti in due o tre incontri". La stessa opinione è stata condivisa dal ministro degli Esteri dell'Oman, secondo cui gli ultimi colloqui si sono conclusi "con alcuni progressi, ma non conclusivi". I colloqui hanno preceduto la riunione di giugno dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), l'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, con sede a Vienna, durante la quale saranno esaminate le attività nucleari dell'Iran.

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